Neogotico e romanticismo
in Villa Veneta
“Fu desso (Spiridione Papadopoli) che dove esisteva l’antico castello, poi dimora dei Conti da Tolentino, e quindi il primo palazzo dei Gabrieli, fece edificare quello che si presenta ora magnifico, quasi castello del medio-evo, costruzione che alla rinomanza antica aggiunge alla terra di San Polo moderno lustro e decoro.”
Luigi Dall’Oste, 1865
La villa
La facciata principale si trova rivolta verso il lago ed il Parco Storico; non è possibile vederla dalla strada: è un luogo da scoprire e vivere senza fretta ma con curiosità e stupore.
L’aspetto attuale della Villa, in stile Neogotico inglese, risale al 1888. In quell’anno Nicolò Papadopoli decise di ampliare il vecchio castelletto padano a pianta quadrata innestando due ali laterali e decorandolo con elementi che rispondono perfettamente al gusto ottocentesco. Vari sono gli elementi architettonici che lo contraddistinguono: dai bow-windows alle torrette merlate, dagli archi Tudor alle gargoyle. La struttura interna è un labirinto di stanze e di scale, i tre piani arredati permettono di scoprire la lunga storia del sito che inizia nel 1192.
Il Parco Storico
A differenza della maggior parte delle ville venete che troviamo immerse all’interno di giardini all’italiana, lo stile Neogotico ottocentesco del Castello richiama lo spazio esterno all’inglese. Il Parco di Castello Papadopoli Giol, infatti, non presenta alcun elemento tipico italiano (come i labirinti di siepi, i parterre floreali geometrici, statue, ecc..) ma si tratta di un Parco romantico paesaggistico.
Nel 1850 il Conte Spiridione Papadopoli decide di commissionare il rifacimento di questo giardino. Il progetto, inizialmente affidato a Giuseppe Jappelli, non era probabilmente piaciuto ai Papadopoli e viene assegnato a Francesco Bagnara, noto scenografo ufficiale del Teatro La Fenice ed insegnante all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il Bagnara crea un parco dal grande effetto scenico, manovrando abilmente gli elementi naturali già esistenti e introducendone di nuovi, riuscendo a rendere il luogo illusionisticamente più vasto e aprendo i confini fino a inglobare nelle vedute il paesaggio circostante.
L’obiettivo è quello di accompagnare gli ospiti a molteplici punti di osservazione e scorci prospettici sempre diversi, dove sentirsi attori in scena e al contempo spettatori, lungo un percorso intimo e meditativo.
Protagonista assoluto del Parco Storico è il grande lago dai confini sinuosi su cui si specchia la Villa, creando un dialogo pittoresco tra natura ed architettura.
Si tratta dello specchio d’acqua più grande tra tutte le Ville Venete. Già esistente fin dalle origini, il Bagnara lo amplia nel 1850 insieme al progetto del Parco: la terra ricavata dai lavori di ingrandimento ha portato alla creazione di tre colline, una delle quali è diventata poi la suggestiva (ed ancora visitabile) ghiacciaia.
Attualmente è possibile attraversarlo con la barchetta a remi messa a disposizione dei visitatori che, oltre a regalare un’esperienza suggestiva, dà la possibilità di vedere il Castello ed il Parco da un punto di vista esclusivo, scoprendone gli scorci interni tra le due isolette.
All’interno del Parco, in pieno stile Romantico ottocentesco, si vedono ancora oggi maestosi alberi secolari, in un gioco di accostamenti tra piante autoctone ed esotiche. Gli esemplari simbolo di questo posto sono gli imponenti Cedro del Libano ed il Ginko Biloba, entrambi risalenti al 1860 ed i più vicini alla villa.
Ospitando decine di specie, inoltre, Parco Giol rappresenta una dimora per la fauna selvatica locale. Non solo mèta di uccelli migratori, ma habitat ideale per specie di pesci, tartarughe, fagiani, scoiattoli, pipistrelli, lepri, ecc.
Il parco dà la possibilità di vivere dall’interno un paesaggio idilliaco ottocentesco: passeggiando lungo i sentieri ed attraverso le isolette, si ha l’impressione di trovarsi all’interno di un’oasi naturale lontana dalle città.