1427
Metodo classico "Edizioni Limitate"
Caratteristiche
Vino in produzione limitata e bottiglia numerata: selezioniamo le nostre migliori uve rosse di Raboso per poi affinarle secondo il nostro gusto. Il Raboso è il vitigno rosso più antico e tipico della Repubblica di Venezia e Giol è il più storico dei produttori producendolo almeno dal 1427: in questi secoli abbiamo imparato a conoscere quest’uva straordinaria, ricca di acidità, tannini ed aromi finissimi che si adatta alla fermentazione in bottiglia e al lungo invecchiamento. All’aspetto si presenta con un colore giallo paglierino carico impreziosito da un perlage finissimo, vivace e persistente. Il bouquet è tipico dei migliori Metodi Classici: elegante, raffinato, ricorda la crosta di pane, con particolari note di cannella e speziato. Il gusto è ricco, sapido, avvolgente, pieno, asciutto.
Varietà: Raboso
Denominazione: Edizione limitata di 1427 bottiglie
Terreno: Ricco di scheletro, ghiaia e sassi, argilloso
Alcool: 12,00 % vol.
Abbinamenti: Il Raboso è ottimo come aperitivo per i brindisi più importanti, si sposa benissimo al pesce di mare, come a carni delicate e aromatiche, nonché a formaggi tipici della tradizione locale.
Vinificazione
Uve raccolte a mano, selezionate e pressate con cura, separando subito il mosto dalle bucce in modo da non acquisirne il colore. Vinificazione in bianco con refrigerazione del mosto, decantazione statica in iperossigenazione e inoculi di lieviti. Prima fermentazione controllata a freddo a 14°C. Travaso e maturazione fino alla primavera sulle fecce nobili; filtrazione e inoculo di lieviti, aggiunta di zucchero ed imbottigliamento per la rifermentazione in bottiglia. Il vino ha poi riposato a lungo per 40 mesi nella parte più antica, suggestiva e fresca delle nostre Cantine, prima della sboccatura. Per mantenere tutta la tipicità e le caratteristiche proprie del Raboso, abbiamo preferito non aggiungere Liqueur d’expedition: è dunque con “dosaggio zero”.
Scopri gli altri vini
Un vino puro come il nostro, non appesantito dalle moltissime “scorciatoie” enologiche non colpisce le papille, non le offende ma le avvicina e le asseconda; la ricompensa per questa naturale empatia è tanto banale quanto evidente, soprattutto nel palato: vini piacevoli da bere, equilibrati, armonici e bilanciati.